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Tumori: diagnosi precise grazie alla stretta collaborazione tra patologo e tecnico di laboratorio

MILANO, 22 AGOSTO 2019 – La Precision medicine è destinata a innescare grandi cambiamenti nella ricerca e nella clinica. Ma quali sono le opportunità e le criticità derivanti dai nuovi scenari? Si parlerà anche di questo durante l’evento Cito-Istologia in Franciacorta, che si terrà il prossimo 5 Ottobre all’Auditorium 1861 Unità d’Italia di Corte Franca (Brescia).

Qualche anticipazione in merito la fornisce il dott. Vincenzo Villanacci, patologo presso l’A.S.S.T. degli Spedali Civili di Brescia. Obiettivo del convegno è promuovere il valore del “fare squadra”. Affinché ciò avvenga, per il dott. Villanacci è necessario «innanzitutto un continuo interscambio dialettico tra le figure professionali che nel loro insieme contribuiscono alla diagnosi: il tecnico di laboratorio e il patologo. Uno stretto rapporto di collaborazione tra queste due figure rappresenta la conditio sine qua non per una diagnosi di assoluta certezza nell’ambito di neoplasie che richiedono frequentemente chemioterapie o interventi di alta chirurgia di pesante impatto per il paziente. Il concetto fondamentale risiede quindi nella multidisciplinarietà del team; non a caso, quello che il patologo vede al microscopio è al 50% frutto di un’accurata preparazione e valutazione da parte del tecnico».

Durante il convegno, uno dei temi affrontati riguarderà la biologia molecolare: ha ancora un senso, al giorno d’oggi, parlare di citologia e di diagnosi citologica? Per il dott. Villanacci, «l’applicazione di tecniche di biologia molecolare su materiale citologico rappresenta certamente uno dei campi di ricerca attuali e futuri nell’ambito della patologia tumorale, allo scopo di identificare Biomarkers prognostici e predittivi. Il tecnico e il patologo giocano un ruolo cruciale nell’ottimizzare il tipo di preparazione e l’adeguatezza del materiale in termini di cellularità tumorale, per consentire poi l’applicazione di metodiche immunoistochimiche e di biologia molecolare con l’intento di aprire la strada ad una terapia biologica, basata cioè sull’impiego di anticorpi specifici nel poter colpire le cellule neoplastiche. Per esempio, nell’ambito dei tumori pancreatici, un’entità abbastanza frequente è costituita dai tumori neuroendocrini, in cui la certezza della diagnosi la si ha soltanto con l’applicazione di anticorpi quali Sinaptofisina e/o Cromogranina per la diagnosi di natura e il Ki-67 per il potenziale di aggressività e malignità, permettendo poi una più precisa scelta terapeutica chirurgica o chemioterapica». (Next generation sequencing: a modern tool in cytopathology. Roy-Chowdhuri S. et al Virchows Archiv 2019 475:3-11)

Info: https://www.aitic.it/cito-istologia-in-franciacorta/

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